Lucifero cambia rotta. Dopo il caldo record al Centro-Sud, con punte di 47 gradi in Sicilia, ora l’anticiclone africano punta al Nord

L'anticiclone africano Lucifero, che ha fatto toccare punte superiori ai 47 gradi in Sicilia, ora si appresta a colpire anche il Centro-Nord.

Lucifero cambia rotta. Dopo il caldo record al Centro-Sud, con punte di 47 gradi in Sicilia, ora l’anticiclone africano punta al Nord

Lucifero cambia bersaglio. Dopo il caldo record al Centro-Sud (leggi l’articolo), ora punta al Nord. Secondo le previsioni de iLMeteo.it l’anticiclone africano, che ha fatto toccare punte superiori ai 47° centigradi in Sicilia (a Lentini e Siracusa), ora si appresta a colpire anche il Centro-Nord. Almeno fino al weekend di Ferragosto le temperature massime su Toscana, Lazio ed Emilia potrebbero toccare i 39-40° nelle zone interne (come a Firenze e Bologna), 38° a Roma, fino a 37° in Veneto e Lombardia, 35 in Piemonte e 32 in Liguria.

E’ decisamente l’estate più calda – anche se nel 1999 in provincia di Enna si arrivò a toccare i 48.5 gradi -, basti pensare che la Sardegna è reduce, quasi ovunque, da una notte “tropicale”, quella tra martedì e mercoledì, con temperature rimaste elevate – mai sotto i 25 gradi centigradi – anche nel cuore della notte, a causa sempre di Lucifero. Sull’isola sono attese ancora punte di 42 gradi, mentre martedì scorso sono stati superati i 44° in alcuni paesi dell’entroterra: Bosa (Oristano), con oltre 37 gradi, e Arbus (Sud Sardegna), con 35 gradi.

Temperature che stanno mettendo a dura prova non solo la popolazione ma anche coltivazioni e allevamenti. Così nelle stalle si fronteggia l’anticiclone africano con ventilatori e condizionatori accesi, doccette e pasti più leggeri. “Oltre agli uomini – spiega Coldiretti Lombardia – a soffrire il caldo sono anche gli animali nelle case e nelle fattorie. Se per gli animali domestici come cani e gatti è importante garantire sempre l’acqua e fare in modo che stiano sempre al riparo dal sole e in luoghi ben areati, per le mucche il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi, mentre oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte”.

“Per questo – conclude Coldiretti – sono già scattate le contromisure anti afa nelle stalle dove gli abbeveratoi lavorano a pieno ritmo. Nelle stalle sono in funzione anche ventilatori e doccette refrigeranti per sopportare meglio la calura e i pasti vengono dati un po’ per volta per aiutare le mucche a nutrirsi al meglio senza appesantirsi”.