Gli undici indagati per le offese a Mattarella su Twitter. Uno dei perquisiti è un docente universitario in collegamento con gruppi e militanti di ispirazione suprematista

Uno dei perquisiti per Mattarella, professore universitario di 53 anni, è in collegamento con gruppi e militanti di ispirazione suprematista

Gli undici indagati per le offese a Mattarella su Twitter. Uno dei perquisiti è un docente universitario in collegamento con gruppi e militanti di ispirazione suprematista

La retata delle offese a Mattarella su Twitter. I carabinieri del Ros, con i colleghi dei Comandi provinciali di Roma, Latina, Padova, Bologna, Trento, Perugia, Torino e Verbania, hanno eseguito due decreti di perquisizione emessi dalla procura di Roma. Nei guai sono finiti 11 indagati per i reati di offesa all’onore e al prestigio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e istigazione a delinquere.

Gli undici indagati per le offese a Mattarella su Twitter

Le perquisizioni rientrano kinfatti in un più ampio approfondimento che la procura capitolina sta svolgendo da tempo con il Ros. Il Reparto Anticrimine già nello scorso agosto ha eseguito un analogo provvedimento nei confronti un 46enne residente nella provincia di Lecce, molto attivo su Twitter. Le indagini più recenti hanno poi consentito di rilevare la diffusione nel web di “plurime condotte offensive nei confronti del capo dello Stato. Che appaiono frutto di una elaborata strategia di aggressione alle più alte istituzioni del Paese”.

“Numerosi sono stati i post e i contenuti multimediali offensivi rilevati dal Ros tra aprile 2020 e febbraio 2021”, dice il comunicato del Ros. Anche grazie all’impiego del Reparto indagini telematiche, unità del Ros specializzata nelle investigazioni telematiche e web. È stata quindi pazientemente ricostruita “la rete relazionale e le abitudini social dei soggetti coinvolti nelle azioni delittuose, di età compresa tra i 44 e i 65 anni. Tra questi figurano impiegati e professionisti”.

Le perquisizioni, estese agli account telematici e ai profili social degli indagati, hanno infine permesso il sequestro di numerosi sistemi e apparati informatici. Sono stati utilizzati per rivolgere le offese al capo dello Stato. Inoltre, gli accertamenti hanno consentito di individuare come tre dei perquisiti gravitassero in ambienti di estrema destra e a vocazione sovranista. E avessero manifestato vicinanza alle relative iniziative. Uno dei perquisiti, un professore universitario di 53 anni, è risultato in collegamento con gruppi e militanti di ispirazione suprematista e antisemita tramite la piattaforma social russa VKontakte (simile a Facebook).

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