Nuove perquisizioni in diverse città italiane nei confronti di alcuni No Vax che nelle scorse settimane, oltre a sostenere tesi negazioniste, avevano preso di mira anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il ministro della Salute Roberto Speranza per le misure introdotte per contrastare il Covid.
La Digos di Roma e Polizia Postale, secondo quanto è stato riferito in mattinata, hanno effettuato 4 perquisizioni personali, anche informatiche, delegate dalla Procura della Repubblica della Capitale nei confronti di altrettante persone indagate in varie città che avrebbero avuto un ruolo significativo nella campagna d’odio, veicolata sul web.
Dall’attività investigativa, condotta dagli investigatori della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, del Servizio della Polizia Postale e delle Comunicazioni e della Digos di Roma, è emersa, inoltre, l’esistenza di “falsi profili” intestati al “Presidente Draghi” e pagine che fanno esplicito riferimento al presidente del Consiglio ed al suo operato istituzionale, attraverso il ricorso ad espressioni “offensive e minatorie”.
Il 9 settembre scorso sempre la Polizia di Stato (leggi l’articolo) aveva compiuto un’altra serie di perquisizioni a Milano, Bergamo, Roma, Venezia, Padova e Reggio Emilia nei confronti di appartenenti ai movimenti No Vax e No Green Pass che, in particolare su Telegram (leggi l’articolo), avevano ipotizzato di compiere azioni violente – anche a Roma – nel corso delle manifestazioni contro i provvedimenti anti-Covid adottati dal Governo.
In seguito all’inchiesta, coordinata dalla Procura di Torino, Telegram (leggi l’articolo) ha poi deciso di oscurare il canale No Vax di “Basta Dittatura”, che contava oltre 42mila iscritti (leggi l’articolo), in quanto incitava alla violenza. Tra le varie iniziative che hanno fatto scalpore spiccavano la pubblicazione dei numeri di telefono di Palazzo Chigi (leggi articolo), degli uffici per la Comunicazione e del programma di governo.
“Voglio dare al presidente dell’Ordine dei Giornalisti la più convinta solidarietà rispetto ai tanti atti delle ultime settimane. Una cosa è il dibattito pubblico – ha detto questa mattina parlando delle minacce dei No Vax il ministro Speranza -, una cosa le minacce, gli insulti, addirittura la violenza fisica: quando si arriva a dare un pugno a un reporter si è fuori da ogni limite, fa bene il ministro Lamorgese a essere molto perentoria nella risposta”.